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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 37



Marcel  Proust, Una domenica al conservatorio
a cura di Susanna Mati

 pag. 32, ISBN 8887741557

Euro 4,00
IN SINTESI

Quattro prose giovanili inedite in Italia del grande scrittore francese.


UN ASSAGGIO

Nel frattempo la musica, come in ogni istante creava dentro ognuno di noi l’unità, versandovi di volta in volta fino a cacciarne tutto il resto e a riempirlo tutt’intero di ansietà, di eroico ardore o di dispiacere, la realizzava anche tra i nostri cuori. Come per spingere un piccolo battello in mare le mille bocche del vento aderiscono a tutti gli sproni della vela, non potrei mai dimenticare di aver sentito tanti cuori, durante l’Andante della Sinfonia in do minore, gonfiati e tesi come una sola vela da un’immensa speranza!







L’AUTORE

Marcel Proust nasce ad Auteuil (Parigi) il 10 luglio 1871 da un’agiata famiglia intellettuale, il padre medico affermato e alto funzionario governativo, la madre ricca ebrea di origine alsaziana. Fin da piccolo mostra una salute molto cagionevole che gli attira cure protettive e morbose da parte della madre. Trascorre le vacanze estive dell’infanzia a Illiers, la Combray della Recherche, conservandone ricordi vivi e profondi. Si ammala di asma, malattia che lo farà vivere in perenne convalescenza. Studia al liceo Condorcet; nell’adolescenza prendono corpo gli interessi intellettuali e le vocazioni sentimentali di Proust; studia lettere e la filosofia di Ruskin e Bergson, iniziando a frequentare i salotti e a fare vita mondana. Nell’ambiente in cui conoscerà i modelli per i personaggi della Recherche risaltano la sua delicatezza, gentilezza, sensibilità. Si lega al musicista Reynaldo Hahn e nel 1893 al conte Robert de Montesquiou, esteta decadente che probabilmente ispirò a Huysmans la figura di Des Esseintes per il suo à rebours. Nel 1896 pubblica Les Plaisirs et les jours; dallo stesso anno si consacra alla redazione di Jean Santeuil. Al 1900 risale il suo viaggio a Venezia. Nel 1893 muore il padre e due anni dopo sua madre. Dal 1907 ha un’intensa relazione sentimentale con l’autista Agostinelli. Nel 1908 si immerge nella redazione di Alla ricerca del tempo perduto, lavoro che lo accompagnerà sino alla morte. Nel 1919 vince il Prix Goncourt per il secondo volume della Recherche,
All’ombra delle fanciulle in fiore
; a partire dallo stesso anno si chiude in una camera protetta a scrivere. Muore il 18 novembre 1922 a causa di una polmonite dopo aver appena concluso la sua grande opera.

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