Collana
«I quaderni di via del Vento»
volumetto n°
34
Paul
Gauguin,
Sono un selvaggio
a cura di Susanna Mati
pag.
32, ISBN
8887741255 Euro
4,00 (ESAURITO)
IN
SINTESI
Brani di prose memoriali e brani scelti dalle lettere del grande pittore a delinearne un’autobiografia suggestiva.
UN ASSAGGIO
«Decisamente il selvaggio è migliore di noi. Ti sei sbagliato un giorno dicendo che avevo torto a dire che sono un selvaggio. Perché è vero: sono un selvaggio. E i civilizzati lo presentono: perché nelle mie opere non c’è niente che sorprende e disorienta se non quel "selvaggio-mio-malgrado". Per questo è inimitabile. L’opera di un uomo è la spiegazione di quell’uomo.».
L’AUTORE
Paul Gauguin nasce nel 1848 a Parigi, ma trascorre con la famiglia l’infanzia in Perù, terra della nonna materna. Rientrato in Francia, dopo la morte della madre è affidato al fotografo e collezionista d’arte Gustave Arosa. Impiegato in un’agenzia di cambio, sposa la danese Mette Sophie Gad dalla quale avrà cinque figli. Partecipa dal ’79 alle mostre degli ‘impressionisti’. Abbandona il lavoro e la moglie torna a Copenaghen con i figli. Nell’86 è a Pont-Aven, in Bretagna, dove col pittore Emile Bernard dà vita al ‘simbolismo sintetico’. A Parigi incontra Vincent van Gogh. Nell’87 è a Panama e in Martinica. Nell’88 tiene una mostra grazie a Théo van Gogh, fratello di Vincent e in ottobre raggiunge quest’ultimo ad Arles in Provenza. Dopo due mesi di difficile convivenza torna a Parigi. Nel ’91 parte per Tahiti. Durante questi anni, e fino alla morte, vivrà sempre con pochi mezzi e in precarie condizioni di salute. Del ’92 è lo scritto Noa-Noa.Nel ’93 torna in Francia. Nel ’94 è in Bretagna ma dal ’95 parte definitivamente per Tahiti. Nel ’97tenta il suicidio. A Tahiti pubblica un giornale di denuncia degli abusi compiuti dalle autorità sulle popolazioni locali. Nel 1901 si trasferisce alle isole Marchesi dove muore l’8 maggio 1903.