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Collana «Ocra gialla»
volumetto n° 26



Marcel  Proust, Sonnolenza
a cura di Susanna Mati

 pag. 32, ISBN 88877412810

Euro 4,00
IN SINTESI

Cinque prose inedite in Italia del grande scrittore francese, dai più considerato il maggior scrittore del Novecento


UN ASSAGGIO

«E tuttavia continuo a fantasticare e con una velocità vertiginosa, ma su cose che alla luce del sole della piena coscienza sono tanto invisibili quanto le stelle allorché viene giorno, e nonostante questo sono ancora là. Disteso nel vagone mi lascio cullare dal rumore del treno al quale d’altronde io stesso do il ritmo a seconda di quale battito venga prescelto dal mio orecchio come ‘tempo forte’.».







L’AUTORE

Marcel Proust nasce ad Auteuil (Parigi) il 10 luglio 1871 da un’agiata famiglia intellettuale, il padre medico affermato e alto funzionario governativo, la madre ricca ebrea di origine alsaziana. Fin da piccolo mostra una salute molto cagionevole che gli attira cure protettive e morbose da parte della madre. Trascorre le vacanze estive dell’infanzia a Illiers, la Combray della Recherche, conservandone ricordi vivi e profondi. Si ammala di asma, malattia che lo farà vivere in perenne convalescenza. Studia al liceo Condorcet; nell’adolescenza prendono corpo gli interessi intellettuali e le vocazioni sentimentali di Proust; studia lettere e la filosofia di Ruskin e Bergson, iniziando a frequentare i salotti e a fare vita mondana. Nell’ambiente in cui conoscerà i modelli per i personaggi della Recherche risaltano la sua delicatezza, gentilezza, sensibilità. Si lega al musicista Reynaldo Hahn e nel 1893 al conte Robert de Montesquiou, esteta decadente che probabilmente ispirò a Huysmans la figura di Des Esseintes per il suo à rebours. Nel 1896 pubblica Les Plaisirs et les jours; dallo stesso anno si consacra alla redazione di Jean Santeuil. Al 1900 risale il suo viaggio a Venezia. Nel 1893 muore il padre e due anni dopo sua madre. Dal 1907 ha un’intensa relazione sentimentale con l’autista Agostinelli. Nel 1908 si immerge nella redazione di Alla ricerca del tempo perduto, lavoro che lo accompagnerà sino alla morte. Nel 1919 vince il Prix Goncourt per il secondo volume della Recherche,
All’ombra delle fanciulle in fiore
; a partire dallo stesso anno si chiude in una camera protetta a scrivere. Muore il 18 novembre 1922 a causa di una polmonite dopo aver appena concluso la sua grande opera.

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