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Collana «Ocra gialla»
volumetto n° 18



Rainer Maria  Rilke, Quella segreta lentezza
a cura di Susanna Mati

 pag. 32, ISBN 8887741026

Euro 4,00 (ESAURITO)
IN SINTESI

Dodici lettere inviate da Rilke a André Gide dal 1920 al 1926.


UN ASSAGGIO

«In confronto a tutto ciò che voi avete dovuto sentire, fare, subire e sconfiggere, la mia occupazione durante tutti questi lunghi mesi si riduce ad esser sceso a patti con una di quelle camere che col pretesto di essere pulite si ostinano a rimanere la camera di nessuno. Non ho nemmeno avuto la fortuna di essere «gravemente ammalato» (ciò che avrebbe permesso di trovare un’inclinazione alla convalescenza); da lungo tempo io scalpito nella impasse di un inesplicabile malessere: per uscirne bisognerebbe o che tornassi sui miei passi, o che mi venisse demolito davanti qualche ostacolo. L’una e l’altra soluzione appaiono di eguale difficoltà».







L’AUTORE

René Maria Rilke nasce a Praga il 4 dicembre 1875; a partire dall’età di dieci anni frequenta l’Accademia militare, trascorrendovi un doloroso periodo di alienazione. A venti anni pubblica la prima raccolta poetica, Vita e canti, e poco dopo incontra Lou Andreas-Salomé, la quale muta il nome del poeta in Rainer; a lei deve la conoscenza di Nietzsche, di Freud, dell’angelologia iranica. Insieme compiono un viaggio in Russia. A questo periodo risalgono il Libro delle ore, le Storie del buon dio, La ballata di amore e morte dell’alfiere Cristoph Rilke. Nel 1900 conosce a Worpswede Clara Westoff, sua futura moglie, e dal 1902 soggiorna a Parigi studiando Rodin e Cézanne; dalla sua permanenza nella metropoli nascono i Quaderni di Malte Lauridds Brigge. Durante gli anni successivi viaggerà, sentendo sempre il richiamo parigino, in Francia, Germania, Italia, Boemia, Tunisia e Egitto. Nel 1912 inizia nel castello di Duino (Trieste) le Elegie duinesi che si compiranno dieci anni dopo a Muzot (nel Vallese); nel 1916 è richiamato all’Archivio di guerra a Vienna; nel periodo del conflitto mondiale Rilke è affetto da quella che gli pare una terribile sterilità. Dal 1921 si stabilisce nel castello di Muzot, dove nasceranno, oltre alle Elegie, anche i Sonetti a Orfeo. Negli ultimi anni di vita scriverà un ciclo di poesie in francese, aumentando col tempo la frequenza dei ricoveri in sanatorio a causa della leucemia che lo porterà alla morte il 29 dicembre 1926.

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