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Collana «Acquamarina»
volumetto n° 7



Tristan  Corbière, Morticino per ridere
a cura di Pasquale Di Palmo

 pag. 32, ISBN 8887741484

Euro 4,00
IN SINTESI

Sedici poesie in nuova traduzione tratte da Gli Amori gialli del celebre poeta bretone che Paul Verlaine incluse nella sua antologia I poeti maledetti del 1884. Il testo viene a colmare una lacuna editoriale: da un ventennio infatti le poesie di Corbière sono introvabili in libreria.


UN ASSAGGIO

«Ma non opprimerti: le bare dei poeti
per i becchini sono vaghi giochi,
astucci di violino che suonano il vuoto...
Ti crederanno morto, questi borghesi stupidi.
Corri leggero, pettinatore di comete.
».







L’AUTORE

Édoaurd-Joachim Corbière, che in seguito adotterà lo pseudonimo Tristan, nasce il 18 luglio 1845 in un maniero a Ploujean, presso Morlaix, in Bretagna. Il padre, Antoine-Édouard, verso cui il figlio nutrirà una incessante ammirazione, in gioventù fu ufficiale di marina e poi autore di romanzi di ambiente marinaro. Alla nascita del poeta ha cinquantadue anni, mentre la madre è appena diciannovenne. Dopo studi irregolari, Tristan viene iscritto nel ’59 nel Liceo Imperiale di Saint-Brieuc dove si dimostra un allievo piuttosto mediocre. Cominciano a manifestarsi i primi disturbi, tra i quali i reumatismi che l’affliggeranno tutta la vita. Dopo un continuo peregrinare a causa delle sue condizioni di salute e l’abbandono degli studi, Corbière si trasferisce nel ’63 a Roscoff dove rimarrà sei anni. Qui frequenta un gruppo di pittori e si diletta nel disegno e nella caricatura. La sua passione per il mare è costantemente frustrata. Nel ’69-’70 intraprende un viaggio in Italia con il pittore Jean-Louis Hamon visitando alcune località campane e Roma. Nel ’71 incontra a Roscoff il conte Rodolphe de Battine e l’attrice di origine italiana Armida-Josefina Cuchiani di cui si innamora. Li segue a Parigi dove frequenta i bassifondi. Nel ’73 pubblica Gli Amori gialli dedicati «all’autore del Negriero» ovverossia al padre. La malattia, complicata da una probabile forma di tisi, si aggrava ulteriormente finché alla fine del ’74 viene trovato esanime nel suo appartamento parigino di rue Frochot, in abito da ballo. Trasportato a Morlaix, muore il 1° marzo 1875, senza aver ricevuto i sacramenti.

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