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Collana «Ocra gialla»
volumetto n° 86



Charles-Louis  Philippe, L’ubriaco
a cura di Stefano Serri
 pag. 48, ISBN 978-88-6226-126-5

Euro 4,00
IN SINTESI

Sei brevi racconti ironici e crudeli inediti in Italia di Charles-Louis Philippe, tra i fondatori della «Nouvelle Revue Française» e modello di riferimento per il superamento del naturalismo, autore dei romanzi Bubu di Montparnasse Croquignole.


UN ASSAGGIO

«Non era affatto disposto a sopportare. Mentre rientrava a casa, verso le dieci, si sentiva pronto a resistere. E per le scale, preparandosi le risposte, avvertiva in fondo alle braccia la presenza di due pugni duri sotto i quali le spalle di non importa quale donna potevano soltanto piegarsi. Se lui beveva, era perché lui voleva così. Aprì la porta con la sua chiave, per mostrare a quella donna che poteva benissimo entrare e non era necessario che si disturbasse ad aprire.»







L’AUTORE

Louis Philippe (che divenuto scrittore aggiunse al suo nome quello del padre, Charles) nacque il 24 agosto 1874 a Cérilly, al centro della Francia. Figlio di un ciabattino e di una domestica, visse una giovinezza segnata da sacrifici economici e problemi di salute. Raggiunta Parigi, dove trovò un modesto impiego nell’amministrazione pubblica, iniziò a muovere i primi passi nel mondo letterario, pubblicando poesie e prose su riviste, come «La Revue Blanche». La sua generosità, insieme al carattere amabile, gli conquistarono l’amicizia di molti colleghi, come Alain-Fournier e Giraudoux, Larbaud e Léon Werth. Tra i fondatori della «Nouvelle Revue Française», amico di Rivière e Gide, dopo le prime pubblicazioni, come Quatre histoires de pauvre amour (1897), ottenne il successo con Bubu de Montparnasse (1901) e Croquignole (1906), due romanzi che, coniugando ricerca stilistica e temi sociali, lo resero un modello di riferimento per il superamento del naturalismo. Insieme a Marguerite Audoux, Francis Jourdain e Léon-Paul Fargue diede vita al cenacolo letterario di Carnetin, piccolo borgo a Est di Parigi, che ospitava il loro ritrovo. Morì il 21 dicembre 1909 di febbre tifoide.

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