Bertolt Brecht (Augusta 1898 - Berlino Est 1956) è stato uno dei massimi drammaturghi e teorici teatrali del Novecento. Nel ’20 lascia la città natale per Monaco, dove recepisce le idee espressioniste rielaborandone gli stilemi nelle sue prime opere teatrali: Baal (’19) e Tamburi nella notte (vincitrice nel ’22, del Premio Kleist). Nel ’23 conosce Helene Weigel, che sarà sua moglie e attrice dei suoi drammi; l’anno successivo si trasferisce a Berlino. Nel ’26 si avvicina al marxismo, che innerva tutta la sua opera successiva, a cominciare da L’opera da tre soldi (’28). Elabora le sue teorie di estetica teatrale: lo spettatore non deve immedesimarsi nell’opera, ma tenere una distanza critica. Nel ’33, per sfuggire al nazismo, lascia la Germania, iniziando un quindicennio di peregrinazioni tra Europa e America. Durante l’esilio, scrive le sue opere più significative, tra cui Vita di Galileo, L’anima buona del Sezuan, Il cerchio di gesso del Caucaso. Al termine del conflitto mondiale, si trasferisce a Berlino Est, dove fonda il teatro “Berliner Ensemble”, in cui cerca di realizzare le sue idee estetiche, curando personalmente la regia delle proprie opere. Muore a Berlino nel ’56.
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