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Else
Jerusalem,
Liberazione
A cura e traduzione di Claudia Ciardi pag.
40, ISBN
978-88-6226-095-4
Euro
4,00
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L’AUTORE
Else Kotányi, nota come Jerusalem dal cognome del primo marito, nasce nel 1876 a Vienna, terza di sei figli. Suo padre, Maximilian Kotányi, è un agiato vinaio ungherese. Frequenta per quattro anni la facoltà di filosofia nella capitale asburgica, in veste di auditrice. Dopo aver esordito con vari racconti, la sua propensione a osservare la società viennese in bilico tra psicosi autocelebrativa e dissolvenza, la porta a raccogliere i materiali che confluiranno nel suo unico romanzo, Lo scarabeo sacro, che scandalizza l’opinione pubblica. Ambientato in una casa di piacere, descrive le miserie umane dei personaggi che vi ruotano intorno, mettendo a nudo il falso perbenismo e le contraddizioni della ‘Finis Austriae’. Del romanzo si conteranno ben quaranta ristampe, di cui la metà nel primo anno di pubblicazione. Richiesto e ottenuto il divorzio dal primo marito, abbandona la religione ebraica e si fa battezzare, sposando in seconde nozze nel 1911 l’embriologo polacco Viktor Widakovich. Del ’28 a Berlino è la riduzione cinematografica del suo romanzo; il film, intitolato Il vicolo della casa rossa, dal nome del bordello, viene dapprima bloccato dalla censura, quindi autorizzato dopo numerosi tagli. Dello stesso anno è il dramma in tre atti Lapidazione a Sakya. Nel ’33 il suo romanzo viene sequestrato dalla Gestapo e dato alle fiamme la notte del rogo dei libri. Muore nel ’43 a Buenos Aires.
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