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Collana «I quaderni di via del Vento»
volumetto n° 78



Max  Klinger, L’incanto della vita
A cura e traduzione di Claudia Ciardi
 pag. 40, ISBN 978-88-6226-091-6

Euro 4,00
IN SINTESI

Una selezione di pensieri sull’arte del tedesco Max Klinger, uno dei massimi incisori dell’Ottocento e Novecento, fra i protagonisti della Secessione di Berlino, accompagnati da alcune delle più significative acqueforti appartenenti ai suoi celebri ‘cicli’ simbolici.


UN ASSAGGIO

«Per colui che affronti a viso aperto il più alto compito nell’arte, e cioè la riproduzione del corpo umano, non v’è dubbio che la figura, libera da ogni tipo di panneggio, sia la condizione preliminare più importante per un ritratto. Con ciò non intendiamo che il nudo debba essere ovunque tirato in mezzo senza necessità o criterio. Ma qualora la sua presenza sia stata meditata, prescindendo da falsa vergogna e scrupoli e da quel senso di ingenuità che unicamente si regge sulla simulazione, il suo ruolo va rivendicato.»







L’AUTORE

Max Klinger, incisore, scultore, pittore, decoratore nasce a Lipsia nel 1857. Nel ’74 si iscrive all’istituto d’arte di Karlsruhe. Dall’incisore e mercante berlinese Hermann Sagert apprende la tecnica dell’acquaforte. Nel ’78 espone all’Accademia di Belle Arti di Berlino dieci disegni titolati Fantasie di un guanto trovato, dedicate alla donna che lo perse. Al trasferimento in Belgio risale la pubblicazione delle prime due serie di opere grafiche, gli Schizzi incisi e i Salvataggi di vittime ovidiane. A Oslo vengono esposte l’Opus I e III (Eva e il suo futuro), cicli che influenzano profondamente il giovane Edvard Munch. È l’anno della definitiva consacrazione. Nel 1887 incontra a Lipsia il pittore simbolista Arnold Böcklin, cui dedica Un amore (Opus X). Nel ’91 pubblica il saggio Pittura e disegno dove riconosce alla arte grafica (disegno e incisione) dignità espressiva autonoma rispetto a pittura e scultura. L’anno successivo aderisce al gruppo “Undici” che dà l’avvio alla Secessione berlinese. Nel ’93-’94 incide il ciclo Fantasia su Brahms (Opus XII). Quale raffinato pianista ha reso diversi omaggi al mondo musicale. Come scultore il suo capolavoro resta la statua policroma di Beethoven esposta nel 1902 presso il palazzo della Secessione viennese insieme al fregio di Gustav Klimt celebrativo della vita del grande compositore. Muore a Naumburg nel 1920.

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