«Un ragno solitario guizzava sulla sua rete, con aria di sfida, l’andamento obliquo. Una rondine sbucò dal nulla, ghermì ragno e ragnatela e d’un tratto scomparve. Improvvisamente la gallina, colta da paura, diede colpi di becco nel vuoto e, con un pesante dispiegamento delle ali, schiamazzando, superò i due corpi intrecciati e andò a posarsi nel bel mezzo del cortile. Aveva perduto una delle sue penne che, trattenuta dalla scia dell’aria, roteava mollemente: intercettata dalle dita invisibili del vento, si animò, salì verso l’alto e svanì, volando come una viva creatura dell’aria.»
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