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Autori
Vari,
Antonio Puccinelli
Luciano Bernardini e Laura Dinelli pag.
40, ISBN
978-88-6226-042-8
Euro
4,00
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UN ASSAGGIO |
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« Le indubbie doti di ingegno e di mano, per le quali Antonio Puccinelli fu apprezzato sia da studente che da accademico e che lo resero ben presto pittore di successo, non sarebbero state probabilmente sufficienti a fargli occupare la posizione oggi riconosciutagli nella storia dell’arte italiana del secolo XIX se non avesse avuto nel 1852, a Roma, la particolare condizione di mente e di spirito da cui nacque la straordinaria intuizione della Passeggiata del Muro Torto, opera sui generis che, a torto o a ragione, è stata vista come una sorta di anticipazione della “macchia”».
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L’AUTORE
Antonio Puccinelli nasce a Castelfranco di Sotto (Pisa) nel 1822 secondo di sei figli di un sarto, Giuseppe. A tredici anni, rimane orfano della madre, Maria Anna Bartolini. Avviato al mestiere del genitore, manifesta però precocemente doti artistiche. Un piccolo sussidio di benestanti compaesani gli permette di trasferirsi a Firenze e di iscriversi all’Accademia di Belle Arti. Frequenta l’ambiente artistico che si riunisce nel Caffè Michelangelo: Fattori, Signorini, Cabianca, ed i più intimi Edoardo Lalli e Stefano Ussi. È coinvolto nei moti rivoluzionari del ’48, che gli costa la momentanea sospensione del posto di studio a Roma appena conferitogli, ma che poi gli verrà riconfermato. A quegli anni risalgono le sue prime prove pittoriche e commissioni pubbliche e private. Soprannominato il “Castelfranco”, dal ’49 al ’52 è al pensionato a Roma. Tra le opere di quegli anni è Un episodio della strage degli Innocenti (’52), per il quale posa Francesca Guasconi sua futura moglie. Al ’52 risale anche la celebre Passeggiata del Muro Torto, opera considerata anticipatrice degli stilemi del movimento macchiaiolo. Ottiene importanti commissioni dall’inglese Francis Joseph Sloane che sta restaurando la propria villa medicea di Careggi, presso Firenze. Entra in contatto col vivace mondo culturale pistoiese, che ruota attorno al salotto dell’inglese Louisa Grace e di Francesco Bartolini (frequentato anche dal Fattori, Carducci e Telemaco Signorini) e alle ricche dimore di famiglie inglesi e francesi, i Falconer o i Solar, che ospitano artisti quali Marcellin Desboutin, Giovanni Boldini ed il gruppo dei macchiaioli composto anche da Cristiano Banti, Michele Gordigiani, Silvestro Lega e Gustavo Uzielli. I vari riconoscimenti ottenuti gli valgono nel ’60 la nomina ad insegnante nella scuola di Pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Nel ’62 sposa, dopo dieci anni di convivenza, Francesca Guasconi. Nel ’63 è nominato professore di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel ’65 muore la moglie. L’anno successivo sposa a Pistoia Adelaide Badioli, cugina del suo allievo pistoiese Giovanni Ruffino. Nel ’97 lascia l’Accademia di Belle Arti di Bologna e si ritira definitivamente a Firenze dove muore il 22 luglio dello stesso anno.
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