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Giovanni
Michelucci,
Ferro battuto
a cura di Leonarda Musumeci, postfazione di Corrado Marcetti
pag.
36, ISBN
978–88–6226–020–6
Euro
4,00
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L’AUTORE
L’architetto Giovanni Michelucci nasce a Pistoia il 2 gennaio 1891, da una famiglia proprietaria di una qualificata officina per la lavorazione del ferro, e muore il 31 dicembre 1990, due giorni prima il compimento del centesimo compleanno, nella casa-studio di Fiesole, sede della Fondazione da lui costituita.
Grande protagonista della storia e del dibattito dell’architettura italiana del Novecento, ha segnato le prime esperienze del moderno con la Stazione ferroviaria di Firenze, passando per il grande momento di ripensamento disciplinare con i progetti per la ricostruzione del centro storico fiorentino nel secondo dopoguerra, rinnovandosi con il ciclo delle architetture religiose culminato con la Chiesa dell’Autostrada del Sole, sino alla straordinaria vitalità degli ultimi progetti, quali il Giardino degli Incontri al carcere di Sollicciano di Firenze ed il Complesso teatrale di Olbia.
Michelucci ha avuto la ventura di attraversare nella sua vita lunga un secolo, trasformazioni e eventi che hanno animato un’epoca, con un operare sempre teso all'apertura di nuovi linguaggi. Entusiasta e infaticabile promotore di iniziative e attività culturali anche nei suoi ultimi anni partecipa con grande passione ai temi fondamentali del dibattito sulla città con posizioni anticonformiste e sempre innovatrici.
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