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Henri
Toulouse-Lautrec,
La mia matita va
a cura di Susanna Mati
pag.
32, ISBN
8887741646
Euro
4,00 (ESAURITO)
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L’AUTORE
Henri Marie Raymond de Toulouse Lautrec Montfa nasce il 24 nov. 1864 ad Albi, da famiglia di nobili origini. Il padre Alphonse si separa dalla moglie, sua cugina, nel ’68. Nel ’72, T. L. si trasferisce con la madre a Parigi, dove frequenta il liceo. Nel ’75 torna ad Albi, sofferente di una malattia ossea ereditaria (dovuta alla consanguineità dei genitori), dove continua la sua istruzione ad opera di precettori. Nel ’78 si rompe la gamba sinistra per una caduta e l’anno successivo il femore destro. Inizia a disegnare e dipingere. Dopo la maturità, nel ’81 si reca a Parigi dal pittore sordomuto René Princeteau, che lo consiglia di entrare nell’atelier di Léon Bonnat. Nel 1882, passa nell’atelier di Fernand Cormon, dove conosce Vincent Van Gogh, che ritrae. Nel 1884 s’installa a Montmartre, in un proprio atelier; ha una relazione con Suzanne Valadon. Frequenta cabarets e caffè, in particolare il ‘Moulin Rouge’, del quale raffigura molti personaggi. Nel 1888 partecipa al Salone dei XX a Bruxelles e l’anno successivo al V Salone degli Indipendenti; nel ’90 trascorre dei periodi nella casa di tolleranza di rue des Moulins. Ammiratore di Renoir, Manet e in special modo di Degas, s’interessa alla litografia, realizzando dal ’91 celebri manifesti pubblicitari. Fra il ’92 e il ’95 dedica molti quadri e disegni alle case chiuse; nel ’93 tiene la sua prima mostra individuale, con giudizi critici positivi. A causa delle abitudini smodate e del bere, inizia ad avere gravi problemi di salute; contrae la sifilide; nel ’97 è colto dalla prima crisi di delirium tremens, da cui: allucinazioni, irascibilità, manie di persecuzione, fino al ricovero, nel ’99, in una clinica neurologica. Sconvolto dall’esperienza, riprende a dipingere e, nonostante la sorveglianza, a bere. Muore il 9 settembre 1901.
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