Emil Hansen nasce nel 1867 da genitori contadini a Nolde, paese sulla costa settentrionale della Slesia del quale più tardi adotterà il nome. Inizia fin da ragazzo a esercitarsi nel disegno e nell’incisione presso un mobilificio, frequentando la Scuola d’arte di Karlsruhe. Nel 1890 si trasferisce a Berlino dove copia le opere d’arte classica custodite nelle raccolte cittadine, affascinato soprattutto dall’arte primitiva, egizia e assira. Nel 1892 viene nominato insegnante di disegno ornamentale al Museo dell’Industria di San Gallo, in Svizzera; dopo aver tentato di entrare all’Accademia di Monaco, compie un viaggio a Parigi per studiare l’impressionismo e i Fauves. Qui la sua arte velocemente evolve, caratterizzandosi per la violenza cromatica e il disegno deformante, tanto da impressionare gli artisti della Brücke che nel 1906 lo invitano ad entrare nel loro gruppo; la sua breve permanenza all’interno di esso sarà sempre problematica, pur partecipando insieme alla fondazione della Neue Secession e in seguito all’esposizione del Blaue Reiter a Monaco e al Sonderbund di Colonia. Del ’12 è la caratteristica serie di nove quadri sulla vita di Cristo. Le polemiche relative ai suoi lavori (in special modo quelli a carattere religioso) lo inducono a ritirarsi, dedicandosi allo studio delle culture primitive e viaggiando nelle colonie tedesche del Pacifico, in Olanda, Nuova Guinea, Russia, Giappone. Dal ’14 torna sul mare del Nord (dal 1903 al 1910 aveva abitato sull’isola di Alsen) acquistando anche una piccola penisola sulla quale costruisce su suo progetto una casa dove vivrà in solitudine. Nel ’33 si iscrive al partito nazionalsocialista, rendendosi presto conto dell’errore; infatti i suoi stessi quadri saranno sequestrati nel ’37 come ‘arte degenerata’ e gli verrà imposto nel ’41 il divieto di dipingere. Inoltre, quattro anni più tardi anche i russi distruggeranno parte dei suoi quadri. Muore nel ’56 a Seebüll.
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