Sergio Civinini nasce a Pistoia nel 1929 da famiglia di piccoli artigiani. Rimasto orfano in giovane età e costretto in collegio, abbandona gli studi regolari nel ’45. Dal ’45 al ’49 abita in via Vitoni, già via del Vento, a fianco di quelle che erano state le abitazioni della scrittrice Gianna Manzini e del poeta Piero Bigongiari. Fa prima il fattorino, l’apprendista meccanico, l’impiegato e poi per cinque anni l’operaio nelle officine San Giorgio di Pistoia. Esordisce come narratore nel ’46 sul settimanale «Toscana Nuova». Nel ’47, a poco meno di diciott’anni di età, alcuni suoi racconti vengono pubblicati su «Il Politecnico» di Elio Vittorini e sulle pagine di «Milano Sera». Collabora sin dal ’46 come narratore a numerose testate tra le quali «L’Approdo» diretta da Leone Piccioni, «Ragioni Narrative» diretta da Michele Prisco, «Botteghe Oscure» diretta da Giorgio Bassani, il «Paese» di Roma, «Il Nuovo Corriere» di Firenze diretta da Romano Bilenchi e, più tardi «Paese Sera». Nel ’52 entra nel giornalismo. Nell’estate del ’55 viene pubblicata nella collana “I gettoni” di Einaudi, diretta da Elio Vittorini, sotto il titolo Stagione di mezzo, una piccola raccolta di otto racconti scritti nel periodo ’48-’49. Negli anni ’50 si trasferisce prima a Grosseto, dove si occuperà di servizi ed inchieste sulle condizioni dei minatori della Maremma, poi a La Spezia. Nel ’61 esce nella rivista «Ragioni narrative» il racconto L’operaio muto. Nel ’63 si trasferisce a Roma. Nel ’64 esce nella collana “Narratori” della Vallecchi, diretta da Romano Bilenchi e Mario Luzi, la raccolta di racconti Una sera con te. Successivamente si dedica quasi esclusivamente al giornalismo. Numerose le pubblicazioni di carattere tecnico e sindacale nel campo agricolo, di cui è autorevole ed apprezzato saggista in testate del settore e autore di numerosi servizi radiofonici e televisivi. Muore a Roma nel 1987.
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