Clemente Rebora nasce a Milano nel 1885, da famiglia di tradizioni laiche e risorgimentali. Si laurea nel 1910 in lettere e filosofia; nello stesso anno pubblica su «Rivista d’Italia» il saggio Per un Leopardi mal noto, dove analizza il rapporto tra il poeta di Recanati e la musica. Nel 1913 escono alcuni suoi articoli su «La Voce» e la prima raccolta di poesie, i Frammenti lirici, che riceve scarsa attenzione critica.
Nel 1914 conosce la pianista russa Lydia Natus, sua ispiratrice e compagna fino al 1919; grazie a lei apprenderà il russo e si produrrà in importanti traduzioni da Gogol’ e da Tolstoj. Nel 1915, con l’entrata dell’Italia in guerra, è richiamato al fronte: quest’esperienza traumatica gli ispira delle prose liriche strazianti e la seconda raccolta di poesie, Canti anonimi (1922). Negli anni Venti Rebora si dedica ad un’attività di ricerca spirituale e di conferenze, fino al 1929, anno in cui si converte al cristianesimo. Due anni dopo entra in seminario e viene ordinato sacerdote nel 1936, a 51 anni, presso l’Istituto rosminiano della Carità.
Dopo un lungo silenzio, riprende a
pubblicare negli anni Cinquanta: Curriculum vitae (1955) e Canti
dell’infermità (1956) lo faranno conoscere a un più vasto pubblico.
Muore a Stresa il 1° novembre 1957.
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