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Hermann
Broch,
Il ritorno di Virgilio
a cura di Claudia Ciardi pag.
48, ISBN
978-88-6226-127-2
Euro
4,00
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L’AUTORE
Hermann Broch nasce a Vienna nel 1886 da genitori ebrei. Il padre industriale di tendaggi originario della Moravia, la madre Johanna Schnabel proviene da una famiglia dedita al commercio di pellami. Nel 1889 nasce il fratello Friedrich, che la madre gli preferirà sempre. Diplomatosi, s’iscrive ai corsi di filosofia, matematica e fisica per poi laurearsi in ingegneria. Sposa con rito cattolico la nobildonna Franziska von Rothermann che gli dà un figlio (1910). Chiede di arruolarsi, senza successo, fra gli Ulani (’14). Si separa dalla moglie (’23) e vende le industrie del padre (’27). Entra in analisi, proseguendo il trattamento per il resto della vita. Esordio letterario con la trilogia dei Sonnambuli (’29-’32). Scrive commedie, pubblica il romanzo L’incognita (’33) e le poesie nell’antologia Patmos (’35-’36). Arresto da parte della Gestapo, rilascio e fuga in America (’38). Ospite da Einstein a Princeton, pubblica La morte di Virgilio in edizione bilingue nel ’45. Esce il romanzo a novelle Gli incolpevoli (’48) e sposa Annemarie Maier-Graefe. Diviene lettore alla Yale University, è candidato al Nobel e lavora al romanzo Sortilegio (’50-’51). Colpito da ictus muore nel ’51. Le sue ceneri riposano a Killingworth (Connecticut).
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