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Piero
Bigongiari,
Una città rocciosa
a cura di Elena Dei
pag.
32, ISBN
8887741360
Euro
4,00 (2° edizione)
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L’AUTORE
Piero Bigongiari è nato a Navacchio (Pisa) il 15 ottobre 1914 ed è morto a Firenze il 7 ottobre 1997. Poeta e filosofo, scrittore e traduttore, critico della letteratura italiana e francese, teorico del linguaggio poetico e pittorico, collezionista d’arte dal seicento fiorentino al Novecento, è stato uno dei protagonisti della vita culturale italiana ed europea. Ha fondato e diretto la rivista d’arte e letteratura «Paradigma». È stato professore di letteratura italiana moderna e contemporanea.
Le poesie fino al 1963 sono raccolte, a cura di P. F. Iacuzzi, in Tutte le poesie I> (’94) presso la casa editrice Le Lettere di Firenze, presso cui è uscita anche la sua ultima opera, Dove finiscono le tracce (’96); il primo volume comprende le poesie giovanili de L’Arca (1933-1942), le raccolte successive La figlia di Babilonia (’42), Rogo (’52), Il corvo bianco (’55), Le mura di Pistoia (’58) e Torre di Arnolfo (’64); altri volumi comprenderanno Antimateria (’72), Moses (’79), Col dito in terra (’86), Nel delta del poema (’89), Diario americano (’87), La legge e la leggenda (’92), Abbandonato dall’angelo (’92), Tra splendore e incandescenza (’96). G. Quiriconi ha curato l’antologia Poesie (’94).
L’opera in prosa comprende i racconti de Il sole della sera (’94), le varie edizioni di Testimone in Grecia (’54) e Testimone in Egitto (’58), nonché Visibile e invisibile (’85), Una città rocciosa e Nel giardino di Armida (Edizioni Via del Vento ’94 e ’96). Fra le opere di critica e teoria letteraria si segnalano: L’elaborazione della lirica leopardiana (’37), Studi (’46), Il senso della lirica italiana (’53), Poesia francese del Novecento (’68), Prosa per il Novecento (’70), La poesia come funzione simbolica del linguaggio (’72), Leopardi (’77), Poesia italiana del Novecento (’78-’80), L’evento immobile (’87), Il critico come scrittore (’94) e La poesia pensa (’99) a cura di E. Biagini, P.F. Iacuzzi e A. Noferi.
I suoi scritti d’arte sono compresi, fra gli altri, in Dal Barocco all'informale (’80), Il Seicento fiorentino (’82), Taccuino pittorico (’94).
Le traduzioni, specie da poeti francesi e da Dylan Thomas, sono parzialmente raccolte in Il vento d’ottobre (’61). Le riflessioni filosofiche sono comprese nel Giornale (1933-1997).
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